Normalità, conformismo, adattamento, adeguamento, convenzionalismo, aspettative, cultura omologante: parole d’ordine per un “quieto” vivere all’interno di recinti sociali, per altro sempre più stretti.
E allora il pre-giudizio fa sì che il/la diverso/a da me (o da un vacuo quanto pretestuoso “noi”) implichi nei suoi confronti un giudizio irreversibile, una stigmatizzazione.
Proviamo a parlarne insieme…
Venerdì 12 febbraio, a L38 Squat
dalle 18:30: presentazione dell’opuscolo “Matti da slegare – critica al linguaggio mattofobico e alla contaminazione psichiatrica” a cura del collettivo SenzaNumero
a seguire discussione, proiezioni, incursioni artistiche, selezioni musicali
aperitivo vegan magnereccio
“con un numero vengono indicate le persone imprigionate, quelle dichiarate malate di mente, quelle immigrate rinchiuse nei CIE, tutte le persone sottoposte agli innumerevoli controlli. Queste persone vanno ascoltate, liberate, rispettate e accolte. Non basta un numero per indicare una persona”