RICEVIAMO E DIFFONDIAMO!
Per noi parlare di coercizione è parlare di contenzione nei letti dei reparti, è parlare di violenza psichiatrica, è parlare di abusi di potere di medici e infermieri, di TSO, di psicofarmaci che uccidono anzichè “curare”. Per noi parlare di coercizione è lottare non solo contro le istituzioni che la praticano ma anche contro tutte le forme con cui questa violenza viene perpetuata ed alimentata.
Per molti mesi a Roma ci sono stati due spettacoli di due compagnie teatrali diverse: il “Circo degli Orrori” e il “Teatro degli Orrori”, che hanno usato la figura del/la matt* a solo scopo lucrativo, presentandoli come : “alieni, assassini pericolosi, anime indemoniate, squilibrati psicopatici” . Strumentalizzano la figura del/la matt* per deriderla, per spaventare, per inquietare, rafforzando l’idea, costruita proprio dalla psichiatria, della loro presunta “pericolosità sociale”.
Il nostro linguaggio, la televisione, il teatro sono tutti veicoli culturali che alimentano i concetti di “malattia mentale”, e siamo noi stess* così a salvaguardare la legittimità della violenza diventandone complic* tutti e tutte. Questa cultura rafforza il giudizio e la paura nei confronti di chi viene diagnosticato e quindi stigmatizzato come “malato mentale”, senza mai considerare la pericolosità degli psichiatri e dei loro strumenti inventati ad hoc per sedare, rinchiudere, controllare, e uccidere. Perché la psichiatria è buona, perché la psichiatria aiuta, perché la psichiatria ci serve. Perché Andrea Soldi , perché il maestro Mastrogiovanni e tant* altr* non erano persone, ma solo pazzi. Questi spettacoli mostrificano la figura del/la “matt*” senza considerare la disperazione che le persone che entrano nel circolo violento della psichiatria vivono costantemente nei manicomi vecchi e nuovi.
Abbiamo annullato questi spettacoli perché il vero orrore è la psichiatria, il vero orrore è chi specula sulla “malattia mentale”, dalle case farmaceutiche che sfornano medicine per il proprio profitto, fino ai teatri che ne sfruttano gli stereotipi per arricchire le file del botteghino. Il vero orrore lo vivono ogni giorno tutte quelle persone rinchiuse nei reparti psichiatrici, che vivono ininterrottamente sulla loro pelle le conseguenze dei nostri giudizi, delle lobotomie chimiche degli psicofarmaci, dei manganelli elettrici delle terapie elettroconvulsive (i nuovi elettroshock).
Curare è sinonimo di repressione.
Contro ogni psichiatrizzazione: Il vero orrore siete voi.
